"Il treno del "bel canto". Il disastro di Grassano del 1888" di Gianni Maragno (Edizioni Setac) parla del disastro ferroviario verificatosi all'alba del 20 ottobre 1888, quando il treno 269 che percorreva la linea Potenza-Metaponto, in Basilicata, sul quale viaggiavano anche i componenti di una compagnia di canto diretta a Corfù, si schiantò contro una frana argillosa caduta sui binari fra le stazioni di Grassano e Grottole. Tragico il bilancio: 20 morti e 56 feriti. L'autore ha consultato migliaia di documenti dell'Archivio di Stato di Potenza e ricostruito la scena dei soccorsi, le storie di vittime e superstiti e, soprattutto, la lunga e tormentata vicenda giudiziaria che ne scaturì. Con il trasferimento del processo dal Tribunale di Matera a quello di Potenza "per motivi di suspicione" si giunse alla sentenza del 21 novembre 1891 che portò alla condanna il guardiano ferroviario ed il direttore generale della Società italiana per le strade ferrate del Mediterraneo. Successivamente, dopo il trasferimento del processo alla Corte di Appello di Bologna, ci fu l'annullamento della sentenza del 1891 con la riscruttura di una nuova verità processulae: assoluzione per società ferroviaria e, come spesso accade, nessun colpevole.